Divinità e Creature famose

Grendel è il Padre degli Déi. E' più potente di tutti loro, è onnisciente, chiaroveggente e preveggente, è invulnerabile e imbattibile. A lui sono sacri il Serpente e il Mandorlo.

Miliardi di miliardi di anni fa, quando c'erano solo le tenebre, Grendel era l'unica forma di vita in tutto l'Universo. Creò così due universi separati; l'Universo Terreno e l'Universo celeste. Nel primo creò le creature mitologiche che adesso popolano Shyra, Draghi, Viverne, Idra... e nel secondo Universo creò l'Asgard e il Mitgard, l'Asgard dove gli Déi potessero osservare dall'alto ciò che succedeva, il Mitgard per le Creature giunte alla fine della loro vita. Allontanò di miliardi e miliardi di anni luce i due Universi, ritenendo che nessuna Creatura dovesse sfidare gli Déi. Creò questi in diversi modi:  Thrythorn, ad esempio, venne plasmato dalle onde e divenne Dio del Mare, secondo il volere di Grendel. Secondo alcune teorie, Grendel dovrebbe essere nato da un enorme uovo violaceo formato dai Venti del Nord. Grendel è anche il nome di uno dei personaggi più potenti citati nel Canto dei Nibelunghi.

Thrythorn è il Dio del Mare a Shyra; è un enorme drago dalle grandi ali turchine. Sa prosciugare e creare onde anomale alte centinaia di metri e chilometri. Il suo simbolo è un Tridente alato; Considera sacri la Murena e l'Alga.

Thrythorn nasce miliardi di anni fa, quando Grendel aveva appena creato le acque salate. Un'onda anomala depose su un avvallamento di sabbia un grande uovo bluastro che rifletteva tutte le tonalità di blu ad intermittenza. Fu così che nacque Thrythorn. Suo padre era un Anfittero, la Razza Draghica migliore nel nuoto. Nessun altra Creatura oserebbe spingersi alle immense profondità che possono raggiungere gli Anfitteri. Sua madre era una Sirena.

Appena nato, subito si tuffò in acqua, e visse per millenni nell'oceano sconfinato. Fu quando Grendel, riconoscendo in lui un Dio, lo fece Dio del Mare e lo invitò nell'Asgard, dove Thrythorn poté conoscere gli altri Déi.

Focdecai è il Dio del Fuoco. E' un possente cavallo color cenere e dalla criniera e coda infuocate. Sa creare fuoco dal nulla e provocare rovinosi incendi di chilometri di ettari. Il suo Simbolo è il Pentacolo. Considera sacri la Salamandra e l'Ulivo.

Più di 1000000 anni fa ci fu un giorno caldissimo: le temperature sfioravano i 60° e nessuno lo sopportava. Proprio quel giorno nacque Focdecai. I suoi genitori erano un demone di fuoco (il padre) e un cavallo di razza frisone (la madre). Il padre non lo conobbe mai, perché abbandonò la famiglia prima che il cavallo-demone nascesse. Non si sa molto sulla vita di Focdecai, come di tutti gli Dei del resto. Lui era diverso dagli altri: nessun branco di cavalli lo accettava e, essendo l'unico demone di fuoco(come il padre), decise di diventare il solitario, sapendo che gli altri non lo avrebbero mai accettato per ciò che era. Comunque cominciò a viaggiare e dopo molti anni, trovò la sua casa ideale: il vulcano Biliku. Si fermò in quel posto e vi rimase finché Grendel non lo trasformò nel Dio del fuoco. Il suo simbolo diventò il Pentacolo. Il Dio Supremo lo invitò nel Regno dei cieli, ma lui rifiutò, poiché si era abituato alla solitudine e al calore emanato dal vulcano nel quale dimorava da ormai 10.000 anni. Dopo svariati anni, cominciò ad annoiarsi, visto che il Regno di Shyra era molto pacifico e da milioni di anni non scoppiavano guerre. Decise così, per non seccarsi della sua vita, di incendiare le foreste. Lo divertiva vedere gli alberi in fiamme e poi lasciare agli altri Dei il lavoro di rimediare ai suoi disastri. Non avrebbe più smesso se non fosse stato per Arabel, la Dea della purezza e dell'amore. Appena la vide rimase ammaliato dal suo manto immacolato e dal suo corno magico. Fu amore a prima vista! Grazie a Arabel non si annoiò più, cominciò infatti ad andare a trovarla almeno una volta alla settimana, e se non gli era possibile, mandava delle salamandre a spiarla. Smise così di incendiare le foreste, anche se ogni tanto, ha nostalgia degli alberi in fiamme e ne incendia qualcuno.

 

Canimorthum è il Dio della Morte. E' mezzo lupo mezzo demone. Il suo Simbolo sono due ossa incrociate e un teschio di lupo posto sopra di esse. Può provocare malattie e ogni genere di patologie a chiunque, e può uccidere solo fissando negli occhi. Considera sacri l'Aquila e gli arbusti secchi.

Non si conosce molto su di lui. Si sa solo che il padre era il vecchio Dio dell'oscurità, che morì, lasciando i suoi poteri al figlio, mentre la madre era una normale lupa. Odia gli abitanti del Regno e spesso si diverte a troncare le loro vite, proprio quando sono felici. È un essere crudele e senza scrupoli. È consigliabile stargli alla larga e non avvicinarsi troppo a lui o si rischia di morire, infatti il suo raggio d'azione è abbastanza ristretto (circa 20 metri).

Asmen Taur è il Dio della Guerra. E' un Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro. Il suo Simbolo è una spada incatenata. E' invulnerabile, resiste e rimargina qualsiasi ferita. Considera sacri i Leoni e le Quercie.

Asmen Taur è nato dall'unione di un toro e di un'umana. E' citato nel mito greco di Teseo, ma pochi conoscono la sua vera storia. Infatti, dopo che Teseo se ne fu andato credendo di averlo ucciso, Grendel ebbe pietà del Minotauro e gli curò le ferite. Poi lo creò Dio della Guerra, dopo averlo osservare combattere valorosamente contro il cretese e lo invitò nell'Asgard. Asmen Taur da quel giorno vive - a insaputa del suo eterno nemico - nel Regnod degli Déi. Fu infatti lui che - chiedendo un ultimo favore al Padre degli Déi - fece uccidere il padre di Teseo e spinse anche ques'ultimo a salpare senza Arianna, ritrovandosi poi così orfano e solo.

Arabel è la Dea della Purezza e dell'Amore. E' un Unicorno, un cavallo dal manto cristallino e un corno magico posto sulla fronte. Il suo Simbolo è una rosa bianca. Solo sfiorando con il suo corno magico, può rimarginare ferite e far innamorare a prima vista. Considera sacre le Farfalle e la Vite.

Arabel  è un'unicorno femmina dal manto candido come la neve e con un bellissimo corno sulla fronte, anch'esso bianco. I suoi genitori l'hanno abbandonata e nessuno sa chi fossero, ma ciò non gli ha permesso di vivere una vita triste. Venne adottata direttamente da Grendel, il Dio Supremo che l'addestrò e le fece trascorrere una vita bellissima. Lei crebbe in armonia con la natura e con un'amore immenso per qualsiasi creatura vedesse: che fosse un ragno o un drago lei lo amava. Passarono anni e lei vide che le foreste cominciarono a incendiarsi senza motivo. Tutti gli abitanti che ci vivevano dovevano scappare e lei era triste per loro, così cercò di scoprire chi fosse il responsabile. Dopo poche settimane vide Focdecai che dava letteralmente fuoco a una foresta e cercò di farlo ragionare. Grazie a questa sua impresa Arabel venne nominata la Dea dell'amore e della purezza. Focdecai capì al volo, e da quel giorno cominciò a farle visita. Ogni volta che Arabel lo vedeva il suo cuore cominciava a battere forte e lei si sentiva piena di energia. Capì subito di essersene innamorata, ma cercò di non darlo nell'occhio e non credo che rivelerà presto i suoi sentimenti...

Arphael è la Dea della Bellezza e della Musica. E' una Sirena, mezza donna mezza pesce. Il suo Simbolo è un'arpa dorata, che suona sempre. Può rendere meraviglioso chiunque solo sfiorandolo. Considera sacre le Tartarughe e l'Edera.

Arphael non era - al contrario di molti Déi - destinata a diventare Divinità. Infatti lo è diventata dopo la sua morte. Arphael era una normalissima sirena, nemmeno Principessa o Regina, era una semplice Sirena, però con un'innata passione musicale. Trascorsi dieci anni dalla nascita, Arphael sapevà già suonare ogni tipo di strumento a corde; il suo preferito era un'arpa d'oro che portava dappertutto. Un giorno, però, incontrò uno squalo che la sfidò a duello e la uccise brutalmente. Grendel, toccato dalla sua morte e adirato con lo squalo dato che aveva proibito l'uccisione senza motivo, portò lo squalo in superficie e lo condannò a un'agonia lunga quanto avrebbe voluto farla durare. Secondo alcune fonti, Grendel nemmeno si sporcò gli artigli per portarlo in superficie e lo lasciò direttamente tra le grinfie di Canimorthum, che seppe punirlo a dovere. Arphael, svegliatasi dal lungo sonno da un artiglio con cui Grendel l'aveva sfiorata, accettò di andare nell'Asgard in compagnia degli altri Déi.

Theodora è la Dea del Giorno. E' un Arcangelo, una donna con grandi ali da colomba. Il suo Simbolo è la luce del mattino. Fa sogere ogni giorno il Sole. Le sono sacri il Gallo e il Fiordaliso.

Theodora rappresenta anche il modo in cui è nata. Quando Grendel separò il Giorno dalla Notte, Theodora nacque dai tiepidi raggi del sole mattutino. Si dice che le sue ali candide siano della stessa materia dei sogni. Quando Grendel la vide, subito l'invitò nell'Asgard, e lei accettò. Divenne così la Dea del Giorno e della luce del mattino.

Night'ruil è il Dio della Notte. Il suo Simbolo è una mezzaluna nera. Fa sorgere la Luna ogni notte. Gli sono sacri la Civetta e l'Agave.

 Nato da un uovo di drago nero come la pece, è stato creato da Grendel. Inizialmente era gentile, ma poi i suoi poteri hanno prevalso su di lui. Vive in un castello del Regno dei Cieli, circondato dalle ossa delle sue vittime. Non ama gli estranei e odia il giorno. Ha cercato di uccidere Notte, senza riuscirci, poiché anche lei sa controllare l'oscurità e lui ha paura che sia nominata la nuova Dea della Notte. Esce di giorno solo durante le eclissi di Sole.

Creature Mitologiche famose

Bucefalo

 

Bucefalo era della migliore razza tessalica , alcune ipotesi sostengono fosse un esemplare dell'odierna razza Akhal Teke, discendente dal cavallo turcomanno. Secondo alcuni la testa di bue di Bucefalo era un'allusione alla sua imponente stazza (molto più grande degli altri cavalli dell'epoca) e alla sua somiglianza con tale animale: fronte larga, narici distanti, profilo leggermente concavo (caratteristico dei cavalli di razza orientale, in particolar modo della razza della Tessaglia). Numerosi studi sembrano però dimostrare che "bucefalo" fosse il nome utilizzato per indicare i cavalli provenienti dalla Tessaglia, in quanto in quella regione si era soliti marchiare questi animali con la lettera greca "alpha", rappresentata in alfabeto arcaico come una testa di bue. Bucefalo aveva un mantello nero e una stella bianca sulla fronte ed un occhio azzurro, di colore diverso dall'altro; sul fianco portava una macchia a forma di toro. Queste caratteristiche si desumono da un misto di descrizioni storiche e leggendarie: Alexandre de Paris, ad esempio, nel Romanzo di Alessandro, lo descrive addirittura come un essere mostruoso, coi fianchi bianchi e neri e la groppa fulva, la coda di pavone e gli occhi di leone. Nell'immaginario collettivo, inoltre, Bucefalo ricorre anche come Unicorno, e come mangiatore di uomini, tanto che nessuno osa entrare nella sua stalla murata, poiché il suo grido è agghiacciante per qualsiasi essere umano.